L’etichetta D.S.A. (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) indica un gruppo di disturbi del neuro-sviluppo che interessano uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo), lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.

Gli alunni con diagnosi di DSA possono quindi incontrare con l’inizio della scolarizzazione difficoltà nel leggere, nei compiti matematici, nello scrivere in modo corretto e fluido. Tali difficoltà possono ripercuotersi anche nel rapporto con i compagni e gli insegnanti, ostacolando il benessere scolastico dell’alunno.

Caratteristiche principali:

  • DISTURBO: non è una malattia, ma un disturbo di origine neurobiologica;
  • SPECIFICITÀ: interessano uno specifico dominio di abilità;
  • EVOLUTIVO: si manifesta fin dalle prime fasi di sviluppo e accompagna il bambino nel corso di tutto lo sviluppo, fino all’età adulta.

Tra i D.S.A. troviamo:

  • Dislessia o disturbo specifico della lettura: riguarda la capacità di decodifica di un testo scritto. L’alunno, rispetto ai suoi compagni, presenta difficoltà nel leggere in modo fluente e corretto.
  • Disortografia o disturbo specifico della compitazione: riguarda la componente ortografica della scrittura. L’alunno, rispetto ai suoi compagni, manifesta difficoltà nei compiti di scrittura, commettendo numerosi errori ortografici (ad es. omissioni, sostituzioni e inversioni di grafemi).
  • Disgrafia: riguarda la modalità con cui l’alunno scrive. L’alunno presenta difficoltà nella riproduzione di lettere e numeri, affaticandosi molto durante i compiti di scrittura. Spesso la grafia è illeggibile, eccessivamente lenta o veloce.
  • Discalculia o disturbo specifico delle abilità aritmetiche: è legato alle abilità di calcolo. Si manifesta attraverso difficoltà nel calcolo a mente e scritto, nel conteggio, nel riconoscimento e nella discriminazione di quantità.

Può essere presente una sola di queste difficoltà specifiche o più di una (in questo caso si parla di comorbilità).

Questi disturbi sono stati riconosciuti per la prima volta a livello normativo con la legge n.170 del 2010 (http://www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/legge170_10.pdf) la quale garantisce e tutela il diritto allo studio degli studenti con D.S.A.

La Consensus Conference (2011 https://www.aiditalia.org/Media/Documents/consensus/Cc_Disturbi_Apprendimento.pdf) ha stilato una serie di raccomandazioni per la pratica clinica, che costituiscono ancora oggi un punto di rifermento nell’ambito dei D.S.A.

Diagnosi:

DA CHI? Viene effettuata da equipe multidisciplinari (costituite da neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista) autorizzate dall’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale (ATS) a rilasciare prima certificazione diagnostica di D.S.A. valida ai fini scolastici.

COME? Si procede attraverso una valutazione neuropsicologica approfondita, che si avvale dell’uso di test standardizzati.

QUANDO? La diagnosi di dislessia e disortografia viene effettuata a partire dalla fine della classe seconda della scuola primaria, mentre la diagnosi di discalculia dalla classe terza della scuola primaria.

Tuttavia, è possibile osservare prima di tali termini alcuni indicatori di rischio che è bene non trascurare e sui quali è possibile intervenire. L’utilizzo di strategie didattiche mirate, sia a casa che a scuola, può favorire il successo scolastico, promuovendo adeguati livelli di autostima e motivazione.

Cosa fare dopo?

Un volta consegnata la diagnosi a scuola, il Consiglio di classe ha l’obbligo di redigere un P.D.P. ossia un Piano Didattico Personalizzato. Si tratta di uno strumento che sancisce un patto tra scuola, famiglia e servizi socio-sanitari al fine di garantire all’alunno l’autonomia e il successo scolastico. Al suo interno vengono definiti gli interventi didattici personalizzati e individualizzati e vengono indicate le misure dispensative e gli strumenti compensativi sulla base della specificità del singolo alunno D.S.A.

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